Ripulire il mare dalla plastica: affinché resti un luogo incontaminato e meraviglioso

Una fiaba, molto dolce e poetica che lancia però un messaggio forte: una giovane stella si stacca dal suo quadrato di cielo, facendo un gran tuffo nel blu. Tra le creature che incontrerà, troverà però, anche sacchi di plastica e rifiuti. Deciderà allora di radunare una squadra per dare il suo contributo per ripulire il mare

Barbara Buttini nasce a Viareggio (LU) da una nota famiglia di artisti, pittori e
scultori. Da subito dimostra un vivo interesse per il disegno e la scrittura. Comincia a viaggiare da giovanissima, trascorre lunghi periodi alle Hawaii, visita le isole caraibiche, luoghi nei quali coltiva le sue passioni per il surf e la ricerca di conchiglie. Resta particolarmente affascinata da un viaggio nella Pampas e dall’Uruguay. Ogni giorno tiene un dettagliato diario, fatto dei sapori, profumi, colori che raccontano, passo dopo passo, tutti quei luoghi, in seguito, le tante parole verranno trasformate in racconti. Le esperienze vissute, unite alla passione per mondi magici e incantati, la portano a scrivere libri fantasy e fiabe per bambini.

Chi è Barbara Buttini?

A casa mia si è sempre respirata arte. I miei genitori organizzavano spesso cene, alle quali partecipavano artisti provenienti da tutto il mondo. Sono cresciuta tra quadri, libri e sculture, in una casa simile a un museo. Una delle mie foto preferite di quando ero piccola, è quella che mi vede ritratta mentre mi arrampicò sull’enorme libreria del salone.

Dunque sei sempre stata una sognatrice, quando hai cominciato a scrivere?

Avevo sette anni. La maestra pubblicò la mia prima fiaba sul giornalino della scuola, da lì è nata la mia passione. Il mio primo libro illustrato risale al 2007, sono partita da una piccola casa editrice e, dopo tante pubblicazioni, una trentina tra libri e ebook, adesso scrivo per De Agostini e Sassi Junior.

Raccontaci come nasce una fiaba.

A me personalmente capita di avere un’ispirazione improvvisa.
Prendo una penna, uno dei tanti quaderni e taccuini di carta riciclata, sparsi un ovunque per casa, e scrivo di getto. Dentro, sempre e comunque, c’è un po’ di me, della mia magica infanzia, dei tanti viaggi intorno al mondo. Ho cominciato a viaggiare da giovanissima, prima con mio padre e poi con il mio ex compagno con il quale abbiamo girato mezzo mondo e vissuto quattro magnifici anni alle Hawaii. Ho sempre amato il mare, praticato surf per quindici anni e amo raccogliere conchiglie.
Immergendomi nelle acque cristalline della Jamaica, sono rimasta incantata dalle creature della barriera corallina. C’era una barca che ci portava e ci lasciava a esplorare quel luogo incantato con maschera e pinne.
Non sarei mai venuta via, ogni momento mi imbattevo in pesci e seppie colorate, murene giallo limone, coralli, ricci marini, gorgonie, tutto era un turbinio di colore.

È da lì che è nato Mare di plastica?

Sicuramente dal mio immenso amore per il mare, la meraviglia delle
sue creature e l’orribile scempio che l’uomo sta compiendo. Mare di plastica è stato un progetto fortemente voluto, tanto che, a differenza degli altri miei libri, l’ho autoprodotto. Ho pensato di scrivere questa fiaba dolce, per lanciare un messaggio importante ai bambini: salviamo il mare! È comunque una fiaba che fa sognare, sebbene affronti un problema reale.
Irene Boeri, l’illustratrice con la quale ho collaborato, ha interpretato alla perfezione le mie parole, dando quel tocco di magia che serve se ci si rivolge a un pubblico di bambini.

Come sei riuscita a scrivere di un argomento così drammatico, creando una fiaba?

Mi sono inventata la storia di una giovane stella che si stacca dal suo quadrato di cielo, dopo avere sentito racconti spettacolari sul mare dalla sua vicina più anziana. La stellina compie un enorme tuffo e si ritrova in un oceano blu. Incontrerà creature meravigliose, resterà incantata dalla bellezza dei fondali, dai colori e dalle forme dei pesci. Si troverà faccia a faccia con delle stelle di mare.
Guidata da un cavalluccio marino, che le farà scoprire magici angoli di oceano, si imbatterà, purtroppo anche in bottiglie e sacchi di plastica. Deciderà allora di radunare una squadra per dare il suo contributo per ripulire il mare.

Ambiente Magazine

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