Piemonte, la crescità del tessuto produttivo mette al centro le persone e l’ambiente

Al via nuove azioni integrate che vanno dalla strategia per la specializzazione intelligente ai piani per la mobilità sostenibile, dai programmi operativi per lo sviluppo industriale a quelli per la formazione, l’inclusione sociale e per le politiche del lavoro

Fare innovazione vuol dire dare sostegno all’economia e fornire soluzioni concrete alle esigenze e ai problemi che appartengono alla vita delle comunità, dei cittadini e dei lavoratori. Per questo la Regione Piemonte continua il percorso di diffusione delle ICT nei diversi territori, in coerenza con gli obiettivi della “Digital agenda for Europe” mirando a diffondere la cultura digitale, sostenendo la digitalizzazione dei servizi nella sanità e dei servizi alle imprese, anche per favorire l’avvio di nuove attività produttive o la trasformazione di quelle già esistenti. Tante le imprese e gli enti che parteciperanno ai bandi su innovazione, ricerca, ambiente, transizione ecologica, resilienza, sviluppo, trasformazione. Una politica industriale attuata dalla Regione ascoltando le esigenze delle realtà locali, intervenendo anche sulle piccole e micro imprese che hanno bisogno di aiuto come le medie e le grandi, in complementarietà con le diverse risorse.
Il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) su cui può contare il Piemonte da qui al 2027, si attesta intorno ad un miliardo e 500 milioni di euro. Una cifra importante che si aggiunge agli altri due fondi strutturali europei: il Piano di sviluppo rurale (PSR), con oltre un miliardo di euro nei prossimi anni e il Fondo sociale (Fse) con 1,3 miliardi per la programmazione 2027. A queste risorse si sommano poi quelle del Piano nazionale ripresa e resilienza, nonché quelle del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc). I temi riguardanti il Fondo di sviluppo regionale sono stati discussi dai rappresentanti della Regione con i portatori di interesse, per ricevere osservazioni da inserire nel documento finale che è stato presentato all’Unione europea proprio le scorse settimane. Un momento di confronto e condivisione orientato a fare crescere l’occupazione. Su questo sfondo, la Regione ha anche tolto il vincolo dei codici Ateco, per ampliare la partecipazione, per far emergere bisogni che toccano settori diversi, per fare posizionare il Piemonte a livello internazionale in virtù delle capacità produttive come la manifattura d’eccellenza, l’automotive, l’aerospazio, la chimica, i semiconduttori.

Piano energetico ambientale della Regione Piemonte (Pear) ”, per agevolare la crescita delle fonti rinnovabili come l’idroelettrico

L’Ambiente è tra le priorità della Regione

Con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 200 – 5472 del 15 marzo 2022 è stato approvato il Piano energetico ambientale della Regione Piemonte (Pear) che assolve ad alcuni obiettivi fondamentali come, ad esempio, orientare le politiche regionali verso quelle del pacchetto Clima & Energia oltre ad occuparsi dell’intera filiera industriale e di ricerca. La programmazione strategica che trova riscontro nel Piano è finalizzata a ridurre ulteriormente le emissioni dannose per la salute, incrementando la quota di consumi energetici coperta da fonti rinnovabili e portando così alla riduzione dei consumi senza dovere ricorrere alle fonti fossili.
In questo modo in Piemonte potrà essere diminuito del 30 per cento il consumo di energia entro il 2030, ma soprattutto potrà essere raggiunta una quota vicino al 50 per cento di produzione di energia elettrica regionale proveniente da fonti energetiche rinnovabili. Il Piano assume un valore strategico se proiettato nel prossimo decennio, perchè fornisce al territorio regionale uno strumento di pianificazione in ambito energetico-ambientale che porterà a raggiungere gli obiettivi correlati al cosiddetto Pacchetto energia pulita in un’ottica di competitività, potenziando energia e calore da fonti rinnovabili come sole, acqua, biomassa, vento, mettendo la regione nelle condizioni di minore dipendenza dall’approvvigionamento di gas e petrolio. Del resto il Piemonte è una regione all’avanguardia sui temi energetici e l’opportunità del PEAR significa ottimizzare le buone pratiche messe in campo, realizzandone altresì di nuove
e virtuose in dialogo con tutti gli attori del sistema, anche in attuazione della politica di coesione 2021-2027 per un’Europa più vicina ai cittadini.
In questo senso la Regione considera strategico l’impegno volto alla semplificazione delle procedure di autorizzazione degli impianti di produzione delle fonti energetiche rinnovabili.
Tra le scelte che il Piano identifica per il raggiungimento delle finalità strategiche, vi è quella di agevolare la crescita delle fonti rinnovabili non caratterizzate da processi di combustione e il settore fotovoltaico, idroelettrico, eolico potranno avere un ruolo significativo in questa pagina di transizione ecologica. Al tempo stesso il PEAR è volto a rafforzare il processo di qualificazione della risorsa forestale locale valorizzando la filiera corta per l’approvvigionamento, riconoscendone l’importante ruolo per lo sviluppo locale integrato, in particolare nelle aree interne e di montagna.

Ambiente Magazine

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