Contigliano, un paese che ad ogni passo affascina raccontando la sua storia

La Sabina è uno dei luoghi più belli d’Italia grazie al fascino dei suoi borghi medievali, l’ondulazione delle colline punteggiate di uliveti, distese di querce e faggi, l’alta qualità dei prodotti ti pici di questo territori

Proprio in cima a un onda che si tinge di verde d’estate e si fa bruna d’inverno, sorge Contigliano, un centro di grande suggestione che domina con lo sguardo l’intera vallata reatina. Il nome del borgo sembrerebbe derivare da Quintilianum, dato che anticamente proprio qui sorgeva la villa di Marco Fabio Quintiliano il retore latino che visse nel I secolo d. C., amico e consigliere dell’imperatore Flavio Vespasiano, originario della zona. Quando Quintiliano si ritirò dal pubblico insegnamento visse nella propria tenuta e l’ager Quintilianus gradualmente si popolò diventando un centro insediativo, nonché primo nucleo di quella che formerà l’attuale Contigliano. Questa è un’ipotesi suffragata da diverse testimonianze provenienti dall’archivio della cattedrale di Rieti e dai registri farnesi, dove Contigliano è indicata con il nome di Castrum Quintiliani.

Il paese sorgeva quindi sulla sommità in cui oggi si trova la parte più antica dell’abitato. Nel XV secolo Contigliano divenne una rocca di grande importanza per il territorio grazie alla posizione strategica e alla presenza di un vicariato. Il maniero venne tuttavia preso d’assalto dai soldati di ventura di Vitellozzo Vitelli, condottiero di Cesare Borgia, che ne espugnarono il baluardo a seguito di una ferale battaglia.

Nel 1817 posta sotto la delegazione di Rieti, Contigliano con i suoi 1.282 abitanti divenne sede del governatorato dal quale dipendevano i centri di Greccio, Monte San Giovanni in Sabina, Cottanello, Sant’Elia, per una popolazione complessiva di 6.941 abitanti. A quell’epoca Contigliano vantava la presenza di realtà commerciali di un certo rilievo per la comunità: una struttura per la macellazione, un forno, una drogheria e diverse attività artigianali, nonché due maestri di scuola, una farmacia, un presidio medico e uno studio notarile. Due posti gratuiti riservati presso il seminario di Rieti attribuivano, infine, a Contigliano il titolo di una piccola città.

Nel corso del tempo, in particolare durante lo scorso secolo, il paese ha visto la formazione di nuovi nuclei abitativi espandersi nella parte più bassa del territorio, fino a raggiungere l’attuale conformazione urbana. Il paese conserva ancora oggi l’antica impronta, circondata in parte da mura medioevali e in parte da case vicine le une alle altre come a dialogare o a difendersi. Nella cinta muraria si aprono due porte: Porta dei Santi a sud-ovest (che conserva il portale ligneo originale) e Porta Codarda a nord-est.

La collegiata di San Michele è una struttura voluta dalle famiglie locali nel 1683, fu portata a termine nel 1747. La chiesa è caratterizzata da una navata unica sulla quale si aprono quattro cappelle laterali, numerosi gli affreschi e i dipinti del XVII e XVIII secolo, tra i quali l’Arcangelo Gabriele del reatino Filippo Zucchett i (1710), San Vincenzo Ferrerio che intercede per liberare il paese infestato dai lupi del partenopeo Onofrio Avellino, (1724), la Caduta di Simon Mago del romano Francesco Ricci (1764). All’interno è possibile ammirare il coro e il bellissimo organo ligneo del XVIII secolo intagliato da Venanzio di Nanzio di Pescocostanzo.

I palazzi vetusti, ma non severi conferiscono al borgo un aspetto elegante e sobrio. Nella parte alta si percorrono scale, archi, vie e stradine che hanno il sapore di un tempo lontano, dolce, pacato. Ma Contigliano è, al tempo stesso, un paese di grande vitalità, con servizi dedicati ad ogni esigenza e comode infrastrutture. Il comune è servito da uno svincolo sulla superstrada Rieti-Terni; è un importante snodo per la viabilità provinciale; è servito dalla ferrovia Terni- Rieti- L’Aquila.
Uscendo dall’anello panoramico che circonda il borgo, Contigliano offre una vista straordinaria sulla Valle Santa e sul monte Terminillo.
Vi è poi il Cammino di Francesco che attraversa la parte più recente del paese ed è un percorso di diversi chilometri che si apre su sentieri percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo, che vanno da Contigliano al Santuario di Greccio.

La chiesa dell’abbazia di San Pastore

Santuari, chiese e tanta ricchissima storia

Sulla strada che va verso Greccio vi è l’abbazia di San Pastore (XIII secolo). Il monastero ebbe un ruolo rilevante tra il XIII e XIV secolo, ma poi cominciò la parabola discendente che portò l’edificio alla rovina. Recuperato dopo un periodo di abbandono, viene oggi utilizzato come sede di eventi.
Dalla chiesa a forma di croce latina divisa in tre navate rammenta la semplicità e la linearità; sul chiostro si affacciano stanze per la vita monastica: la sacrestia, l’aula capitolare e il parlatorio. Nella parte superiore si sviluppa l’appartamento commendatario dove ancora oggi sono visibili una parte degli antichi affreschi.

Ambiente Magazine

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